Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224

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Monselice: l'assessore vuole una piazza intitolata a Mussolini

È lunare la proposta di un assessore comunale di Monselice: intitolare a Benito Mussolini una nuova Piazza cittadina in frazione di San Bortolo.
In che mondo abbia vissuto, su quali libri abbia studiato la storia il sig. Andrea Tasinato, non è chiaro.
Forse non sa che l'apologia del fascismo è un reato o forse lo sa ma la voglia di far parlare di sé è stata più forte di ogni altra più ragionevole e lecita considerazione.
Ovviamente è insorta l'Anpi che oltre a mobilitarsi per denunciare la vergogna della proposta ha chiesto al sindaco di dissociarsi dal suo assessore in camicia nera.
Ecco la presa di posizione diffusa dalla presidente provinciale ANPI di Padova Floriana Rizzetto.
L’ANPI di Padova e provincia invita tutte le associazioni, le forze politiche e sociali, i comitati e i movimenti che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, nonché tutti i cittadini che hanno a cuore la Costituzione Repubblicana nata dalla Lotta di Liberazione a partecipare alla manifestazione-presidio che si terrà SABATO 8 NOVEMBRE dalle 10 alle 13 in Piazza Mazzini a Monselice.
Con questa presenza pacifica e, ci auguriamo, numerosa, l’ANPI vuole ribadire la sua ferma opposizione alla irricevibile proposta avanzata, nei giorni scorsi, dall’Assessore Comunale di Monselice Andrea Tasinato, che vorrebbe intitolare a Benito Mussolini la piazza della frazione di San Bortolo.
L’ANPI è già intervenuta, sulla stampa locale ed in un apposito incontro con il Sindaco di Monselice, ribadendo la condanna, non suscettibile di revisione storica, sull’operato di Benito Mussolini: egli tolse con la violenza a tutti gli Italiani le libertà democratiche, promulgò nel 1938 vergognose leggi razziste, scatenò guerre imperialiste e coloniali, trascinò, infine, il nostro Paese nella guerra di aggressione più tragica, che segnò la rovina d’Italia.
L’ANPI chiede dunque al Sindaco di Monselice di assumere un atteggiamento fermo ed esplicito di dissociazione e di condanna rispetto all’operato dell’Assessore Tasinato; questo Assessore ha infatti negato, nei fatti, la sostanza dei valori della Costituzione, su cui il Sindaco di Monselice ha giurato.
Né si dimentichi che l’apologia di fascismo è un reato, perseguito dalle leggi vigenti, e che ad un rappresentante delle istituzioni si richiede il rigoroso rispetto delle leggi. L’ANPI ricorda infine che la proposta di Tasinato di riabilitare il fascismo e il suo capo si inserisce all’interno di fenomeni, italiani ed europei, di reviviscenza del neofascismo, del neonazismo, del razzismo, della xenofobia, dell’omofobia che suscitano in tutti i democratici preoccupazione e che esigono vigilanza e mobilitazione democratica.
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

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