Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224

Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224
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Smuraglia: "Cosa ci aspettiamo dal governo Renzi"

Qui di seguito l'analisi del risultato elettorale per le votazioni europee da parte del presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia.
Su tutta la stampa imperversano i commenti ai risultati delle recenti votazioni. Non spetta a noi unirci al coro delle diagnosi, delle prognosi e delle valutazioni politiche. Noi possiamo fare soltanto alcune considerazioni, in modo rapido e consono alle nostre finalità riservandoci – semmai – di tornare sui vari aspetti in una sede più adatta.
Ecco, dunque, le nostre prime, essenziali notazioni:
a)   Queste erano votazioni europee. Quindi, i risultati vanno applicati prima di tutto alla realtà europea e poi (ma solo virtualmente) a quella italiana, come indici di una tendenza, che non corrisponde tuttavia ai “numeri” esistenti tuttora in Parlamento;
b)  Su un piano generale, non c’è dubbio che il Partito Democratico abbia riportato un grande successo, di cui è ben difficile trovare i (remoti) precedenti. Un successo in termini di voti, in modo addirittura imprevisto; e un successo – su un terreno più immediato – per la riconquista di due regioni importanti (Piemonte e Abruzzo) e di molti Comuni di rilievo, col consolidamento anche di posizioni acquisite da tempo.
c)   Si registra, conseguentemente, un arretramento (tre milioni di voti in meno) del Movimento 5 stelle, con la dimostrazione palese che il grido e l’insulto, alla fine, non pagano, a fronte di un Paese che spera di avere risposte e soluzioni positive.
d)  Ci sono partiti (minori) addirittura scomparsi ed altri – invece – che compaiono, raccogliendo una parte della “sinistra”, che trova una prima ricomposizione.
e)   Tutto questo, a livello europeo, è importante perché assegna all’Italia un ruolo preminente, tanto più a fronte del disastro accaduto in Francia, per il partito socialista (letteralmente crollato) e per l’affermazione di Marine Le Pen (e non solo).
Resta sempre in testa il PPE, ancorché un po’ indebolito, e avanza il partito di Schultz. Non vincono, come si temeva, le forze antieuropeiste, anche se occorrerà costruire un fronte compatto per contrastarle e cambiare.  Molti pensano ad un’intesa tra socialisti e popolari, speriamo per dar vita ad una politica nuova; le premesse ci sono e a questo fine anche l’Italia potrà esercitare un ruolo importante, contro il rigore e l’austerità a tutti i costi. Resta l’incognita della Presidenza della Commissione, che si giocherà tra Schultz e Junker; e ne vedremo i risultati nei prossimi giorni.
Si rafforza il ruolo della BCE, che nel prossimo periodo dovrà vincere alcune timidezze e adottare provvedimenti che agevolino il rilancio, lo sviluppo e la crescita.
f)    In Europa, si confermano le tendenze favorevoli ad una destra nera, forse non nella misura da loro sperata, ma sempre in modo preoccupante (perfino l’ingresso di un nazista nel Parlamento europeo). Anche questo è un problema che le nuove istituzioni europee dovranno affrontare, assieme a quello dei crescenti populismi e autoritarismi ed alla complessa e delicata problematica relativa all’Ucraina.
Per quanto riguarda, più direttamente il nostro Paese,  ho detto che non è il caso di entrare nell’analisi e nella prospettiva di nuovi (o vecchi) scenari.
E’ indubbio che l’affermazione del Partito democratico dà al partito stesso e al suo segretario, che è anche il Capo del Governo, responsabilità nuove e maggiori, che richiedono precise risposte se si vorrà, come è ovvio, consolidare il risultato e trasferirlo sul piano politico interno. Noi possiamo dire soltanto ciò che ci aspettiamo dal “nuovo corso” che sembra uscire da questa valutazione:
-        Un cambiamento radicale della “politica”; quella che va mandata in soffitta è la vecchia politica, quella che allontana i cittadini, e si è fatta detestare per la mancanza di valori e per il perseguimento di finalità non sempre corrispondenti all’interesse della collettività; deve affermarsi, invece, un nuovo “costume” politico e un nuovo modo di essere dei  partiti;
-        Un programma concreto e preciso d’azione, concomitante con la svolta da imprimere all’Europa, che aiuti ad uscire dalla crisi e favorisca la creazione di nuove attività produttive, di nuovi posti di lavoro, di una nuova dignità delle persone, sia che lavorino, sia che abbiano cessato ogni attività lavorativa.
-        L’assunzione di una linea (di principio e di azione) nettamente democratica e antifascista, che blocchi nostalgie, speranze di ritorno al passato, tendenze autoritarie e populistiche, venti di razzismo e discriminazione;
-        L’avvio di una seria riforma dell’Amministrazione pubblica e della burocrazia, confrontata o concordata con le Organizzazioni sindacali;
-        La modifica della legge elettorale (“Italicum”) per garantire più democrazia, più possibilità e libertà di scelta per  i cittadini, maggiore espansione della rappresentanza;
-        Una riforma costituzionale che – nel differenziare il lavoro delle due Camere – conservi, tuttavia, al Senato la funzione di garanzia e di equilibrio; un  Senato elettivo e qualificabile davvero come “Camera Alta”, dotata di poteri reali e di competenze sostanziali, nel solco del complessivo disegno costituzionale; 
-        Una riforma del titolo V della Costituzione, correggendo i difetti della riforma del 2001 e ricostruendo un quadro di autonomie reali, nel contesto complessivo di una Repubblica veramente unita.
-        Una riforma istituzionale e costituzionale che aumenti gli spazi di democrazia, attribuendo maggiori ed effettivi poteri alla volontà popolare, soprattutto per ciò che attiene alle varie forme di iniziativa popolare  (e relative garanzie di effettiva presa in considerazione da parte del Parlamento).
-        Un impegno reale per la diffusione della “cultura della cittadinanza”, attraverso strumenti di formazione e di apprendimento moderni, aggiornati e finalizzata soprattutto a creare cittadini partecipi, responsabili e solidali.
-        Un impegno veramente forte e deciso contro la illegalità e contro la corruzione, nella consapevolezza che non basta la normativa penale (ancorché rinnovata, come si spera, ripristinando il reato di falso in bilancio e l’autoriciclaggio e riconducendo ai livelli “normali” la disciplina della prescrizione), ma occorre puntare sulla prevenzione, sui controlli (senza deroghe) e soprattutto su un clima di “tolleranza zero” rispetto a qualsiasi atto o comportamento in contrasto con l’etica pubblica e privata.
Sono soltanto, come ho detto, sommarie indicazioni – rigorosamente fondate sui princìpi e sui valori costituzionali - che ci permettiamo di sottoporre alla responsabilità ed all’attenzione di chi, “premiato” dal consenso di molti cittadini, ha la possibilità e il dovere di utilizzarlo – al Governo, nel Parlamento e nella vita politica - come una vera opportunità di cambiamento e rinnovamento del Paese.
Carlo Smuraglia
FONTE: A.N.P.I. Nazionale

Memorie in movimento & 70° Concerto alla Benedicta

Domenica 8 Giugno 2014
L’Uisp di Piemonte e Liguria partecipano alla celebrazione della FESTA DELLA REPUBBLICA E DEL RICORDO DEL 70° DELL’ECCIDIO DELLA BENEDICTA
Capanne di Marcarolo – Comune di Bosio
Sotto l’egida dell’Associazione Memoria della Benedicta e con il patrocinio delle Regioni Piemonte e Liguria, delle Provincie di Alessandria e Genova, dei Comuni di Alessandria, Genova e Bosio, dell’ANED Piemonte e Liguria e dell’ANPI di Alessandria e Genova.
Programma:
ore 9,30          Ritrovo presso il Piazzale del Sacrario per escursione guidata nel “Parco della pace”
ore 11,00        Arrivo dei cicloturisti provenienti da Liguria e Piemonte
ore 11,30        Intervento del Presidente Nazionale Uisp Vincenzo Manco, preceduto da brevi saluti delle autorità
ore 12,15        Deposizione corona alle “Fosse dei Martiri”
ore 12,30        Brindisi
ore 12,45        Pranzo al sacco libero
ore 16,00        Concerto “Alla Benedicta” con lettura testi dell’attore Emanuele Agazzi
Coro ANA Montenero di Alessandria
I solisti dell’orchestra classica di Alessandria
Inoltre alla Cascina Pizzo è aperta  dalle 9,00 alle 18,00 la mostra “I colori della memoria” e nell’Area Monumentale della Benedicta 6 artisti internazionali realizzeranno le loro installazioni sul tema della memoria.
Si rivolge un particolare invito di partecipazione ai cicloamatori ed agli escursionisti.
Per informazioni: UISP Comitato di Alessandria tel: 0131 253265 – e-mail: alessandria@uisp.it;
UISP Comitato di Genova tel: 010 2471463 – e-mail: genova@uisp.it

Brescia, ladri e vandali alla sede Anpi


(red.) Un gesto becero, oltre che di cattivo gusto.
I malviventi che nella nottata di martedì 26 maggio sono penetrati nella sede bresciana dell’Anpi, non si sono accontentati di compiere un furto.
Dopo aver forzato le porte dell’Associazione nazionale partigiani di via Campo Fiera, i ladri hanno trafugato il denaro proveniente dai tesseramenti e dalle sottoscrizioni per le feste.
Ma non è finita qui. Non contenti del bottino, hanno disseminato i propri escrementi in diverse zone della sede: sulle scale, davanti alle porte e negli uffici.
Il volgare gesto è stato accompagnato da un’ulteriore presa in giro: le feci sono stati ritrovate in un volantino “No Bigio”, stampato contro il riposizionamento della statua in piazza Vittoria.
Rete Antifascista esprime «solidarietà e vicinanza ai compagni dell’Anpi di Brescia per la vile provocazione di chiara matrice fascista subita questa notte. Alla vigilia del 40esimo anniversario della strage fascista e di stato di Piazza della Loggia non possono essere dei vandali qualsiasi gli autori del furto con scasso e dei danneggiamenti subiti della sede provinciale di via Campo Fera».
«Il fatto che sia stato “imbrattato” un volantino ove l’Anpi prende posizione contro il ricollocamento del Bigio in Piazza Vittoria- scrivono gli antifascisti- è la firma politica della vigliaccata. Loschi individui frequentanti sigle dell’estremismo di destra bresciano si sono già resi protagonisti, nei mesi scorsi, di tentati assalti a Centri Sociali e sedi di partito e  provocazioni nei confronti di militanti della sinistra sfociati anche in veri e propri pestaggi. Finché istituzioni e forze politiche continuano a garantire spazi di agibilità politica ai fascisti- conclude la nota di rete Antifascista- garantendo loro sedi e piazze nessuno può stupirsi che accadano episodi tanto gravi ed inqualificabili»

FONTE: http://www.quibrescia.it/cms/2014/05/28/brescia-ladri-e-vandali-alla-sede-anpi/
La crisi in Forza nuova
Una continua scissione strisciante verso la Lega nord
Redazione  -  Osservatorio democratico  -  20/05/2014


Dopo il 25 maggio si chiarirà definitivamente la situazione in Forza nuova. Si sta solo aspettando che si concluda la campagna elettorale, non tanto per le europee, dato che Fn non è presente, quanto per le comunali, dove invece l’organizzazione si è presentata in alcune situazioni. 
La diaspora sembrerebbe imminente. Dopo l’abbandono di Marco Mantovani, storico dirigente milanese, seguito da altri forzanovisti, con tanto di commissariamento del cosiddetto Presidio, la storica sede, nei giorni scorsi è stata la volta di Fn Bergamo. In questa situazione una quindicina di militanti se ne sono andati citando insanabili divergenze politiche col coordinatore regionale Salvatore Ferrara e diffidando chiunque di associarli ancora al partito. A precederli, qualche mese fa, i varesotti che avevano chiuso le sedi, per altro, appena inaugurate alla presenza di Roberto Fiore.  Alla fine in Lombardia se ne andranno da Forza nuova quasi tutte le sezioni. A rimanere, giusto il coordinatore regionale, più qualche nucleo sparso dalle parti del comasco e del bresciano. 
La crisi è in realtà nazionale. Roberto Fiore, non a caso, viene sempre più accusato di aver portato al declino Fn e risulta sempre più delegittimato. A pesare non poco anche la grave situazione finanziaria dell’organizzazione, gravata da consistenti debiti con relativa esposizione di diversi suoi dirigenti. L’unica realtà costruita in questi anni che ha avuto un andamento positivo è stata la Lega della terra, una specie di piccola gallina dalle uova d’oro che ha intessuto relazioni e ottenuto finanziamenti. Con ogni probabilità si troverà presto anch’essa al centro di contrasti per il suo controllo.
L’epicentro della crisi forzanovista è certamente al Nord dove anche Luca Castellini, il coordinatore settentrionale, sta meditando a sua volta di uscire. L’approdo per la maggioranza di costoro, a partire da Marco Mantovani, sembrerebbe essere la Lega Nord, con buona pace del nazionalismo tanto conclamato. Gruppi più piccoli potrebbero confluire in Lealtà azione, ma anche nei Fratelli d'Italia e in Progetto Nazionale. Al momento l’area di parcheggio è rappresentata da una nuova associazione denominata col nome latino Patriae-Fronte dei popoli europei, fondata dall’ex deputato di Alleanza nazionale Alberto Arrighi, ma in realtà finanziata dalla stessa Lega, presente con Matteo Salvini alla sua inaugurazione ufficiale nel marzo scorso alla Camera dei deputati. A fare da ala ad Arrighi, anche alcune vecchie conoscenze del neofascismo milanese: Vincenzo Sofo e Fabrizio Fratus, animatori del circolo Il talebano. Ultimamente ha anche aderito Massimilliano Stark Russo, l’ex segretario provinciale di Milano de La Destra di Storace. Senza equivoci l’orientamento: «Riteniamo oggi l’unico segretario di partito che sta difendendo senza se e senza ma la sovranità nazionale dal mostro di Bruxelles e l’interesse di tutti gli italiani contro la moneta di Francoforte, sia il segretario federale della Lega Matteo Salvini. Chi proviene dalla nostra storia politica non può non riconoscerlo e ha oggi il dovere di schierarsi». Più chiaro di così! 


FONTE:http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3476&Class_ID=1004

"Per un’Italia libera e onesta. Ripartiamo dalla Costituzione"

Modena / 2 giugno 2014
"Per un’Italia libera e onesta. Ripartiamo dalla Costituzione". Questo il titolo della manifestazione che si svolgerà a Modena, in piazza XX settembre, lunedì 2 giugno, dalle ore 14.00 alle 17.30.
Sarà questo il modo con cui, come tutti gli anni, l'associazione "Libertà e Giustizia" festeggerà il 2 giugno. Per un’Italia libera e onesta, contro la corruzione e l’illegalità. Ripartendo dalla Costituzione repubblicana.
Interverranno:
GUSTAVO ZAGREBELSKY
SANDRA BONSANTI
STEFANO RODOTÀ
LORENZA CARLASSARE
MARCO TRAVAGLIO
CARLO SMURAGLIA
GIANCARLO CASELLI
ALBERTO VANNUCCI
ELISABETTA RUBINI
FONTE:  A.N.P.I. NAZIONALE
Un fiore rosso per "Severino"
giornata in ricordo di Raimondo Saverino "Severino"
Borzonasca, 21 maggio, dalle ore 9.30

ORE 9,30 

Cimitero di Borzonasca
omaggi a "Severino"

ORE 10,30

Auditorium De Andre'
70 anni dopo la barbara uccisione di "Severino"

Giuseppe Maschio - Sindaco di Borzonasca
Rita Deschman - Assessore alla scuola di Borzonasca
Roberto Kasman - Pres. ANPI Chiavari
Matteo Saverino Cavaleri - Nipote di "Severino"
Piero Fossati - Commissario straordinario Prov. di Genova

conclude

Giacomo Ronzitti
Pres. ILSREC

con il patrocinio della Regione Liguria
Prove di militarizzazione, la nuova realtà del neofascismo
La parata del 29 ha mostrato un salto di qualità della "galassia nera", coreografico e di sostanza

Saverio Ferrari  -  Il manifesto  -  12/05/2014


Più che mani­fe­sta­zioni, sfi­late di tipo para­mi­li­tare con i par­te­ci­panti dispo­sti non per file, ma inco­lon­nati e in movi­mento al passo dei tam­buri. Nes­suno ai lati. Tutti in divisa: magliette o felpe nere, pan­ta­loni dello stesso colore, anfibi ai piedi. Mol­tis­sime le fiac­cole. Davanti, ad aprire il cor­teo, un nugolo di ban­diere con la croce cel­tica. Così la mani­fe­sta­zione neo­fa­sci­sta di Milano lo scorso 29 aprile, pre­senti tutte le sigle dell’estrema destra, orga­niz­zata per com­me­mo­rare oltre ai caduti mis­sini degli anni Set­tanta, Ser­gio Ramelli ed Enrico Pede­novi, Carlo Bor­sani, un gerarca fasci­sta, fir­ma­ta­rio del Mani­fe­sto sulla razza, non­ché col­la­bo­ra­tore dei nazi­sti, fuci­lato dai par­ti­giani alla libe­ra­zione della città.
Un colpo d’occhio inquie­tante: quasi un migliaio di per­sone, giunte anche da altre loca­lità lom­barde, saluti romani con il «pre­sente» gri­dato davanti alle lapidi (abu­siva quella per Bor­sani), a comando, nel silen­zio gene­rale, dopo l’«attenti». Quasi una piazza d’armi.
Tra marzo e aprile, sem­pre a Milano, rap­pre­sen­ta­zioni simili si erano già svolte tra i via­letti del cimi­tero Monu­men­tale e di quello Mag­giore, il 23 marzo per ono­rare «i mar­tiri della Rivo­lu­zione fasci­sta», ovvero gli squa­dri­sti degli anni Venti caduti «in ser­vi­zio», alcuni dei quali tumu­lati in una cripta posta sotto un monu­mento fatto eri­gere da Benito Mus­so­lini nel 1925, e il 25 aprile al Campo X dove sono rac­colti i resti di quasi un migliaio di repub­bli­chini, periti tra il 1943 e il 1945, tra loro Ales­san­dro Pavo­lini, il coman­dante delle Bri­gate nere, Fran­ce­sco Colombo, il fon­da­tore della Legione Muti, diversi gerar­chi fuci­lati a Dongo, alcuni sgherri della banda Kock, nume­rosi militi della Decima Mas e una decina di SS ita­liane. Anche qui la stessa sce­no­gra­fia: colonne in nero, alcuni con tuta mime­tica, a passo di mar­cia, tra i fre­quen­ta­tori sbi­got­titi dei due cam­po­santi. Incre­di­bile l’assenza di rispo­ste isti­tu­zio­nali, anche da parte dell’assessore com­pe­tente dei cimiteri. 
Siamo di fronte a un fatto nuovo, a un salto di qua­lità non solo nelle coreo­gra­fie ma di sostanza, con l’introduzione di evi­denti atteg­gia­menti e pose mili­ta­re­sche, con una pro­gres­siva tra­sfor­ma­zione della stessa vita interna delle orga­niz­za­zioni neo­fa­sci­ste mila­nesi. Un’autentica muta­zione. Molti i segnali: adde­stra­menti alla mar­cia, rispetto asso­luto della disci­plina, gerar­chie dise­gnate sulla base della forza fisica, una sorta di «non­ni­smo» (ai più gio­vani le incom­benza manuali, attac­chi­naggi com­presi), «puni­zioni» anche fisi­che per i mili­tanti che sgar­rano, magari rom­pendo le righe anzi tempo. Pugni e calci. Peg­gio della caserma.
Ciò che sta acca­dendo non va sot­to­va­lu­tato. La ripresa d’iniziativa di que­sti anni da parte del varie­gato uni­verso neo­fa­sci­sta sta assu­mendo a Milano carat­te­ri­sti­che pre­oc­cu­panti. Un modello quasi unico nel pano­rama nazio­nale. Non si tratta solo dell’apertura di nuove sedi, della pre­senza di ban­chetti o gazebi di pro­pa­ganda. Si tratta del ten­ta­tivo di occu­pare spazi riven­di­can­doli con la forza. La pro­spet­tiva è quella dello scon­tro. Que­sto il senso delle mani­fe­sta­zioni recenti, a par­tire dal 29 aprile, vere e pro­prie esi­bi­zioni musco­lari a mar­care una piazza alter­na­tiva al 25 aprile. Alcune delle stesse for­ma­zioni pro­mo­trici degli eventi ricor­dati si stanno signi­fi­ca­ti­va­mente strut­tu­rando. Lealtà azione, nata da una costola degli Ham­mer­skin, si muove ormai, per sua stessa ammis­sione, ispi­ran­dosi alla vita dei lupi (uno degli emblemi adot­tati), riu­niti in branco, fedeli e sot­to­messi a un capo asso­luto, pronti a «sbranare». 
Si riten­gono evi­den­te­mente maturi i tempi e favo­re­voli le con­di­zioni di fronte a isti­tu­zioni locali, sin­daco Pisa­pia e giunta com­presi, capaci il più delle volte solo di fle­bili sus­surri, alla bene­vo­lenza della que­stura, una garan­zia per lo svol­gi­mento senza grandi intoppi delle ini­zia­tive, e ai limiti di un anti­fa­sci­smo che non ha ancora colto fino in fondo la par­tita che si sta giocando. 


FONTE: http://www.osservatoriodemocratico.org/page.asp?ID=3474&Class_ID=1004

70° anniversario della fondazione dell'ANPI

Il 6 e 7 giugno p.v. l’ ANPI celebrerà a Roma il 70° anniversario della sua fondazione, che avvenne appunto il 6 giugno 1944, in Campidoglio, a soli due giorni dalla liberazione della città Roma. I promotori, partigiani delle formazioni cittadine e delle brigate che avevano operato a ridosso dei due fronti, di Cassino e Anzio, nel deporre le armi e dedicarsi all'avvio della democrazia nella città ritornata capitale d'Italia, vollero creare un sodalizio che riunisse i reduci, fosse di sostegno ai familiari dei caduti, promuovesse gli ideali patriottici, di libertà e solidarietà umana che avevano animato la Resistenza e spinto molti di loro ad unirsi ai combattenti del rinnovato esercito italiano integrato nelle forze armate alleate. A tali propositi l'ANPI è stata coerentemente fedele in questi 70 anni di vita repubblicana, perseguendo il bene comune, nel nome dei valori democratici che la Costituzione ha recepito dagli oppositori al regime fascista e dal popolo italiano che nella grande maggioranza ha espresso e sostenuto la lotta partigiana contro occupanti nazisti e collaborazionisti subendo anche innumerevoli stragi, persecuzioni di innocenti ed atti di vera barbarie.
A partire dal 2006, l’ANPI si è poi arricchita della presenza e partecipazione attiva di molti “antifascisti” che si riconoscevano nelle sue finalità statutarie e di tantissimi giovani. Ciò ne fa oggi una prestigiosa garante del rispetto, difesa ed attuazione della Costituzione e dei valori che in essa sono espressi. Una garanzia che nasce non solo dalla presenza di più di 130.000 iscritti, ma anche dalla autorevolezza di un’Associazione che è stata definita, in un importante documento giudiziario, come “erede e successore” dei valori resistenziali. Insomma, un’Associazione fortemente radicata nel migliore passato del nostro Paese, ma che guarda costantemente al futuro, nella speranza che si realizzino al meglio i sogni, le attese e le speranze dei combattenti per la libertà.
Nel pomeriggio di venerdì 6 giugno a partire dalle ore 17 avvieremo solennemente la celebrazione nella Sala Protomoteca del Campidoglio a Roma, Città medaglia d'oro al valor militare del Risorgimento e della Guerra di Liberazione. Qui alla presenza di Istituzioni, Autorità, associazioni, cittadine e cittadini, e dirigenti dell’Associazione, l'ANPI rinnoverà l'impegno di servizio alla comunità con l'apporto delle nuove generazioni che ne assicurano e assicureranno la continuità.
È in corso di definizione il programma del giorno 7 giugno. Ne daremo conto presto su questa pagina.
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

Nuove istruzioni per l'ammissione delle candidature: da ricusare le liste fasciste


In vista delle prossime elezioni amministrative sono state emanate le “Istruzioni per la presentazione e l’ammissione delle candidature”. A sottolinearne l'importanza un comunicato del Comitato provinciale ANPI di Pavia.
In esse - si sottolinea - ha trovato riscontro il lavoro portato avanti in Senato e alla Camera con le interrogazioni dello scorso anno a seguito dell’ammissione nel Comune di Alagna Lomellina (PV) delle liste “Fascismo e libertà” e “NSAB-Mlns – Movimento Nazionale e socialista dei lavoratori”.
Un bel risultato per tutti e uno sprone per noi, ANPI Provinciale di Pavia, a continuare ad agire nel contrasto ad ogni forma di fascismo con ferma autorevolezza e costante impegno, coinvolgendo quanti più interlocutori possibile. A pag. 48 infatti si legge:
La commissione elettorale circondariale dovrà procedere, poi, all’esame dei contrassegni di lista. La commissione dovrà ricusare:
[…]i contrassegni in cui siano contenute espressioni, immagini o raffigurazioni che facciano riferimento a ideologie autoritarie (per esempio, le parole “fascismo”, “nazismo”, “nazionalsocialismo” e simili), come tali vietate a norma della XII disposizione transitoria e finale, primo comma, della Costituzione (23) e dalla legge 20 giugno 1952, n. 645, e successive modificazioni (24).
La vicenda inizia a seguito della tempestiva segnalazione di Giuseppe Abbà (segr. Prov. PRC Pavia).
Luis Orellana aveva immediatamente portato il caso in Senato. Subito dopo alla Camera erano state presentate due ulteriori interrogazioni a firma Emanuele Fiano e Chiara Scuvera (PD) e Franco Bordo (SEL).
In Consiglio Regionale della Lombardia aveva agito come promotore di un ordine del giorno il consigliere  Giuseppe Villani (PD).
L’ANPI Provinciale di Pavia ha coordinato le varie iniziative, realizzato un dossier e convocato un tavolo alla presenza dei parlamentari Orellana, Scuvera e Bordo, del consigliere regionale Villani, dell’assessore provinciale Osculati e dei rappresentati dei partiti e del Coordinamento Antifascista di Pavia.
A seguito delle risposte alla Camera e in Senato pronunciate a nome del Ministero dell’Interno dal Vice Ministro Bubbico vi sono state repliche da parte di Orellana e Bordo affinché ci fosse un preciso impegno a formulare un regolamento chiaro e a recepire la sentenza del Consiglio di Stato  n. 1354 del 6 marzo 2013 che in maniera inequivocabile si era pronunciato sulla materia (e che era stata del tutto ignorata dalla Prefettura di Pavia sia nell’esame da parte della CEC - Commissione elettorale circondariale - di Vigevano che nella successiva risposta ai rilievi da noi mossi all’ammissione delle suddette liste).
Nelle scorse settimane, in vista della pubblicazione delle istruzioni, il senatore Orellana ha riproposto la questione al Vice Ministro Bubbico. E la formulazione che leggiamo oggi nelle regolamento sottolinea l'Anpi di Pavia -  va nella giusta direzione.
FONTE A.N.P.I. NAZIONALE

Genova Bolzaneto

 Domenica 11 Maggio 2O14

      Commemorazione dei caduti 
Partigiani sul Monte Sella .

      Il 14 Aprile 1945 perdono la vita durante un conflitto a fuoco con i

tedeschi i giovani Partigiani della Brigata Balilla (volante) 

Ezio Faggioni (Lino) e Luciano Zamperini (Luci).
      
Ore 9,3O S.Messa nella cappella partigiana
      
Saluto del Presidente dell'A.N.P.I. di Bolzaneto
     
 Orazione dell'Assessore Claudio Montaldo
     
 Saranno presenti i Sindaci dei Comuni di Montoggio,

Sant'Olcese e Serra Ricco'

      Deposizione delle corone al cippo dei caduti Partigiani
    
  Sara' attivo un servizio di ristoro con focacce e bevande.

FusinArte 
5° Edizione - Sabato 10 Maggio 2014
dalle ore 15,00  in via Fusinato Genova Pra'


Appello dell'Anpi per europee e amministrative

Qui di seguto gli appelli che l'Anpi lancia a tutti gli elettori in vista delle prossime elezioni per il rinnovo di numerosi consigli comunali e del Parlamento europeo.
Appello dell’ANPI per le elezioni amministrative del 25 maggio
Per  un’Italia rinnovata, nei valori della Costituzione, dell’antifascismo e della democrazia
Il 25 maggio, in molti Comuni d’Italia, ci sarà il rinnovo dei Consigli Comunali e l’elezione dei Sindaci.
Un voto importante, non solo perché concomitante con quello “europeo”, ma anche perché potrà incidere positivamente sul tessuto democratico del Paese, proprio negli organismi più vicini alle esigenze ed alle necessità delle cittadine e dei cittadini..
L’ANPI – in assoluta indipendenza ed autonomia rispetto ai programmi ed alle persone che ognuno dei partiti riterrà di presentare agli elettori – ritiene doveroso, in primo luogo, invitare tutte le cittadine e i cittadini a partecipare al voto. La sovranità popolare si esprime – prima di tutto – votando; e non è accettabile che, proprio in un momento così complesso e difficile della vita del Paese, delle istituzioni, degli enti locali, si rinunci a questo diritto, che – nel contempo – è anche assunzione di responsabilità e condizione per esigere dagli eletti il rispetto degli impegni assunti.
Ma riteniamo anche doveroso riflettere su alcuni princìpi fondamentali ed essenziali per il futuro dell’Italia, in tutte le sue articolazioni democratiche:
è necessario che la politica torni, ovunque, alla sua funzione essenziale, che è quella di perseguire l’interesse collettivo come meta fondamentale e imprescindibile, nei modi e nelle forme indicate da tutta l’esperienza democratica;
è necessario restituire effettività all’art. 97 della Costituzione, che richiede il “buon andamento” e “l’imparzialità” dell’amministrazione pubblica;
è indispensabile anche creare le condizioni perché i cittadini eletti a cariche pubbliche adempiano alla loro funzione “con disciplina e onore” e con precisa osservanza della Costituzione e delle leggi (art. 54 Cost.);
le amministrazioni che verranno elette dovranno garantire correttezza, trasparenza e rigore morale, escludendo ogni interesse privato nella gestione della cosa pubblica; dovranno altresì favorire la partecipazione;
le amministrazioni devono considerare come prioritaria la lotta per la legalità e per il rispetto delle regole di convivenza civile, nonché l’impegno  contro la criminalità organizzata;
i candidati dovranno indicare specificamente agli elettori gli strumenti che metteranno in campo – se eletti – per realizzare gli obiettivi di cui al punto che precede;
deve essere, da parte delle amministrazioni locali, realizzato un impegno diffuso contro il razzismo, e le discriminazioni in ogni forma, nonché contro ogni rigurgito di fascismo-nazismo e/o di propensioni populistiche ed autoritarie;
al centro della politica delle future amministrazioni comunali devono essere collocati: il lavoro, l’attenzione per le esigenze sociali  delle donne (la cui realizzazione è indispensabile perché si possa parlare di parità e di pari opportunità); una particolare attenzione nei confronti dei giovani, che vanno in tutti i modi aiutati a realizzarsi e ad occupare, nella società, il posto che loro spetta.
Su queste linee chiediamo ai partiti di privilegiare, nella formazione delle liste (paritarie) candidati che accettino questa impostazione e questi impegni, che siano non solo incensurati, ma anche privi di condanne giudiziarie, che non abbiano conflitti di interesse attuali o  potenziali con le Amministrazioni che dovrebbero guidare e che, per le loro qualità di indipendenza, preparazione, autonomia, probità, correttezza possano  riscuotere la fiducia dei cittadini; che infine si impegnino a praticare concretamente l’antifascismo e la democrazia, adempiendo anche al dovere della memoria.
Queste votazioni devono costituire la prima dimostrazione di una nuova politica  e di un nuovo impegno personale dei candidati, improntati al rigore morale, alla trasparenza, alla correttezza, al rispetto delle esigenze delle cittadine e dei cittadini, al rispetto di una Costituzione, che è profondamente e intrinsecamente democratica e antifascista; è dunque dovere primario di chi riveste cariche elettive di far rispettare i valori fondamentali della nostra convivenza civile, così come espressi nella Carta Costituzionale, respingendo – nell’azione quotidiana di governo – ogni tentativo di metterli in discussione con iniziative che richiamino al fascismo di qualunque tipo ed al nazismo.
Appello dell’ANPI per le votazioni europee
Il 25 maggio si voterà, in Italia e in altri Paesi, per le istituzioni dell’Unione europea. Si tratta di un voto di straordinaria importanza, prima di tutto per il particolare momento politico in cui si svolge; in secondo luogo perché recenti vicende, come quelle della Francia, dove l’avanzamento della destra (anche se meno vistoso e uniforme di quanto si creda), rappresenta comunque un segnale rilevante, assieme al diffondersi di manifestazioni nazifasciste e razziste a livello europeo e di incontri tra esponenti della destra più nera, a livello europeo, devono indurre tutti a particolare attenzione ed allarme ed a valide scelte per contrastare un pericolo attuale e reale; infine perché è l’occasione per cambiare l’Europa, dando alle sue istituzioni un volto nuovo, davvero unitario ed efficace e un indirizzo sociale diverso da quel liberismo sfrenato che ha costituito finora la base dell’azione dell’Unione europea, in tutti i suoi organismi.
Si tratta di dar vita ad un Parlamento con più ampi poteri, compreso quello di eleggere il Presidente della Commissione; si tratta altresì di riordinare gli altri organismi, rendendo più efficace ed unitaria l’azione dell’Unione Europea. Ma soprattutto si impone una svolta nella politica, che deve essere forte, unitaria, ma anche sociale, senza rigorismi inutili e dannosi e proiettata, anziché alla semplice difesa contro la crisi, al rilancio, allo sviluppo, all’incoraggiamento della crescita ed alla creazione di nuovi posti di lavoro “dignitoso”.
Contro questa Europa ci sono tendenze centrifughe e negative; cresce anche la spinta, in diversi Paesi, verso una destra non tanto liberale, quanto e soprattutto conservatrice, autoritaria e, spesso, razzista. Queste tendenze, che minerebbero alla base la stessa unione fra gli Stati europei e la sua forza, vanno respinte, perché, se riuscissero a prevalere, non solo produrrebbero la disgregazione dell’Europa, ma  farebbero rinascere, in vari Paesi, pericolose forme di nazionalismo. Questa è l’occasione giusta per rafforzare l’unità con lo strumento fondamentale: il voto. In una fase così delicata e complessa della vita del nostro Paese e dell’Europa sarebbe davvero assurdo rinunciare all’esercizio di un diritto fondamentale, in cui si esprime la sovranità popolare.
L’esigenza, tutta politica, di rinnovamento e di svolta anche di carattere economico-sociale, che ridia al lavoro il suo vero valore e la sua dignità, come elemento fondamentale per lo sviluppo della persona, deve essere dunque colta dalle cittadine e dai cittadini, esprimendo un voto fortemente partecipato ed orientato al cambiamento nel senso suindicato, perché l’Europa possa contare di più, sul piano economico e sul piano politico, in un mondo attraversato da venti di guerra e colpito da violente spinte discriminatorie, nel quale prosperano ed aumentano le disuguaglianze, le privazioni di libertà, la perdita della dignità umana.
L’ANPI chiede fin d’ora un cambio di indirizzo del Governo europeo, soprattutto nei confronti di Governi nazionali (come l’Ungheria) apertamente filo-fascisti; nonché una politica estera nei confronti dell’Ucraina, che pretenda il rispetto delle regole democratiche e il rifiuto delle forme risorgenti di fascismo e nazismo.
L’ANPI chiede altresì l’impegno dell’Europa per una politica di accoglienza per quanti fuggono da guerre, dittature e carestie.
L’ANPI, insomma, invita tutti i cittadini a partecipare attivamente e consapevolmente al voto; invita altresì tutti a privilegiare le tendenze innovatrici nella politica e nell’economia, nell’intento di dare vita ad un’Europa unita, sociale e antifascista.
L’ANPI si rivolge ai partiti perché mettano da parte gli interessi particolari e pensino soprattutto all’interesse collettivo, creando,  in una nuova Europa politica e sociale, la fondamentale garanzia della pace, del superamento delle disuguaglianze e del rigetto di ogni spinta populista ed antiunitaria. A questi princìpi ed indirizzi dovrà ispirarsi la formazione delle liste, con candidati noti per la loro probità e preparazione, privi di precedenti penali e di pendenze giudiziarie, disposti concretamente a dedicarsi appieno alla realizzazione degli obiettivi sopraindicati.
Si rivolge, infine, ai candidati, perché accettino le prospettive di cui sopra e le facciano proprie, impegnandosi a realizzarle, se eletti, nelle istituzioni europee e nelle proprie sedi, nella convinzione che solo una nuova politica, un nuovo rigore morale ed un impegno effettivo, potranno creare le condizioni per la sconfitta di tanti che, più o meno in silenzio, stanno lavorando per la disgregazione dell’Europa, per l’uscita dalle sue istituzioni e dall’euro e di tutti coloro che cercano di favorire una svolta a destra, che ci ricondurrebbe ad anni bui e tristi, che vogliamo che siano superati per sempre.
Insomma, le votazioni europee devono svolgersi all’insegna dell’antifascismo e della democrazia; e per questo fine devono impegnarsi non solo i partiti, ma anche i cittadini che aspirano ad un futuro civile, sociale, democratico e di pace.
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE