Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224

Ente Morale D.L. 5 aprile 1945, n. 224
MAIL: anpigenovapra869@gmail.com - TEL: 3463002468

Conferenza pubblica a Como

Como / 1 febbraio 2014
In occasione della Giornata della Memoria e del Giorno del Ricordo 2014
La Sezione ANPI “Perugino Perugini” e l'Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta” di Como presenta
sabato, 1° febbraio 2014 - ore 15,30
Sala Circoscrizione 1- via S. Antonino 4, Albate, Como
Conferenza pubblica con
ALESSANDRA KERSEVAN
ricercatrice storica, autrice del volume
Lager italiani
Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

Giorno della Memoria a Bergamo

Bergamo / 1 febbraio 2014 Giorno della Memoria
L'Associazione Pane e Guerra e la Comunità di San Fermo in Bergamo con il patrocinio dell’ANPI Bergamo cittadina
propongono il coro “PANE E GUERRA” in
"Yacob, Ozana e il vento"
CON RACCONTI DELLA MEMORIA, LETTURE, CANTI, MUSICHE ED IMMAGINI
L’iniziativa si svolge presso la chiesa di San Fermo
in via San Fermo a Bergamo
Sabato 1° Febbraio 2014 - ore 20.45
ENTRATA LIBERA
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

Giorno della Memoria ad Albissola

Savona / 1 febbraio 2014 Giorno della Memoria
Sabato 1° febbraio 2014 - ore 16,30
Circolo degli Artisti
Pozzo Garitta - Albissola Marina
in occasione del Giorno della Memoria
MUSICA E BARBARIE
L'ESPERIENZA DI TEREZIN (1941-1945)
Comunicazione di Sergio Tortarolo
ANGELO RUGA E LE BIMBE DI TEREZIN
Introduzione di Mauro Baracco e Mariassunta Rossello
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

Appello del Manifesto contro una riforma elettorale con tanti vizi

Il presidente nazionale dell'Anpi, Carlo Smuraglia, come giurista, ha firmato l'appello lanciato da il Manifesto contro la proposta di riforma elettorale Renzi-Berlusconi.
La pro­po­sta di riforma elet­to­rale depo­si­tata alla Camera a seguito dell’accordo tra il segre­ta­rio del Par­tito Demo­cra­tico Mat­teo Renzi e il lea­der di Forza Ita­lia Sil­vio Ber­lu­sconi con­si­ste sostan­zial­mente, con pochi cor­ret­tivi, in una rifor­mu­la­zione della vec­chia legge elet­to­rale – il cosid­detto “Por­cel­lum” – e pre­senta per­ciò vizi ana­lo­ghi a quelli che di que­sta hanno moti­vato la dichia­ra­zione di inco­sti­tu­zio­na­lità ad opera della recente sen­tenza della Corte costi­tu­zio­nale n.1 del 2014.
Que­sti vizi, afferma la sen­tenza, erano essen­zial­mente due.
Il primo con­si­steva nella lesione dell’uguaglianza del voto e della rap­pre­sen­tanza poli­tica deter­mi­nata, in con­tra­sto con gli arti­coli 1, 3, 48 e 67 della Costi­tu­zione, dall’enorme pre­mio di mag­gio­ranza – il 55% per cento dei seggi della Camera – asse­gnato, pur in assenza di una soglia minima di suf­fragi, alla lista che avesse rag­giunto la mag­gio­ranza rela­tiva. La pro­po­sta di riforma intro­duce una soglia minima, ma sta­bi­len­dola nella misura del 35% dei votanti e attri­buendo alla lista che la rag­giunge il pre­mio del 53% dei seggi rende insop­por­ta­bil­mente vistosa la lesione dell’uguaglianza dei voti e del prin­ci­pio di rap­pre­sen­tanza lamen­tata dalla Corte: il voto del 35% degli elet­tori, tra­du­cen­dosi nel 53% dei seggi, ver­rebbe infatti a valere più del dop­pio del voto del restante 65% degli elet­tori deter­mi­nando, secondo le parole della Corte, “un’alterazione pro­fonda della com­po­si­zione della rap­pre­sen­tanza demo­cra­tica sulla quale si fonda l’intera archi­tet­tura dell’ordinamento costi­tu­zio­nale vigente” e com­pro­met­tendo la “fun­zione rap­pre­sen­ta­tiva dell’Assemblea”. Senza con­tare che, in pre­senza di tre schie­ra­menti poli­tici cia­scuno dei quali può rag­giun­gere la soglia del 35%, le ele­zioni si tra­sfor­me­reb­bero in una roulette.
Il secondo pro­filo di ille­git­ti­mità della vec­chia legge con­si­steva nella man­cata pre­vi­sione delle pre­fe­renze, la quale, afferma la sen­tenza, ren­deva il voto “sostan­zial­mente indi­retto” e pri­vava i cit­ta­dini del diritto di “inci­dere sull’elezione dei pro­pri rap­pre­sen­tanti”. Que­sto mede­simo vizio è pre­sente anche nell’attuale pro­po­sta di riforma, nella quale pari­menti sono escluse le pre­fe­renze, pur pre­ve­den­dosi liste assai più corte. La desi­gna­zione dei rap­pre­sen­tanti è per­ciò nuo­va­mente ricon­se­gnata alle segre­te­rie dei par­titi. Viene così ripri­sti­nato lo scan­dalo del “Par­la­mento di nomi­nati”; e poi­ché le nomine, ove non avven­gano attra­verso con­sul­ta­zioni pri­ma­rie impo­ste a tutti e tas­sa­ti­va­mente rego­late dalla legge, saranno decise dai ver­tici dei par­titi, le ele­zioni rischie­ranno di tra­sfor­marsi in una com­pe­ti­zione tra capi e infine nell’investitura popo­lare del capo vincente.
C’è poi un altro fat­tore che aggrava i due vizi sud­detti, com­pro­met­tendo ulte­rior­mente l’uguaglianza del voto e la rap­pre­sen­ta­ti­vità del sistema poli­tico, ben più di quanto non fac­cia la stessa legge appena dichia­rata inco­sti­tu­zio­nale. La pro­po­sta di riforma pre­vede un innal­za­mento a più del dop­pio delle soglie di sbar­ra­mento: men­tre la vec­chia legge, per que­sta parte tut­tora in vigore, richiede per l’accesso alla rap­pre­sen­tanza par­la­men­tare almeno il 2% alle liste coa­liz­zate e almeno il 4% a quelle non coa­liz­zate, l’attuale pro­po­sta richiede il 5% alle liste coa­liz­zate, l’8% alle liste non coa­liz­zate e il 12% alle coa­li­zioni. Tutto que­sto com­por­terà la pro­ba­bile scom­parsa dal Par­la­mento di tutte le forze minori, di cen­tro, di sini­stra e di destra e la rap­pre­sen­tanza delle sole tre forze mag­giori affi­data a gruppi par­la­men­tari com­po­sti inte­ra­mente da per­sone fedeli ai loro capi.
Insomma que­sta pro­po­sta di riforma con­si­ste in una rie­di­zione del por­cel­lum, che da essa è sotto taluni aspetti – la fis­sa­zione di una quota minima per il pre­mio di mag­gio­ranza e le liste corte – miglio­rato, ma sotto altri – le soglie di sbar­ra­mento, enor­me­mente più alte – peg­gio­rato. L’abilità del segre­ta­rio del Par­tito demo­cra­tico è con­si­stita, in breve, nell’essere riu­scito a far accet­tare alla destra più o meno la vec­chia legge elet­to­rale da essa stessa varata nel 2005 e oggi dichia­rata incostituzionale. Di fronte all’incredibile pervicacia con cui il sistema politico sta tentando di riprodurre con poche varianti lo stesso sistema elettorale che la Corte ha appena annullato perché in contrasto con tutti i principi della democrazia rappresentativa, i sottoscritti esprimono il loro sconcerto e la loro protesta
Con­tro la pre­tesa che l’accordo da cui è nata la pro­po­sta non sia emen­da­bile in Par­la­mento, ricor­dano il divieto del man­dato impe­ra­tivo sta­bi­lito dall’art.67 della Costi­tu­zione e la respon­sa­bi­lità poli­tica che, su una que­stione deci­siva per il futuro della nostra demo­cra­zia, cia­scun par­la­men­tare si assu­merà con il voto. E segna­lano la con­creta pos­si­bi­lità – nella spe­ranza che una simile pro­spet­tiva possa ricon­durre alla ragione le mag­giori forze poli­ti­che – che una simile rie­di­zione pale­se­mente ille­git­tima della vec­chia legge possa pro­vo­care in tempi più o meno lun­ghi una nuova pro­nun­cia di ille­git­ti­mità da parte della Corte costi­tu­zio­nale e, ancor prima, un rin­vio della legge alle Camere da parte del Pre­si­dente della Repub­blica onde sol­le­ci­tare, in base all’art.74 Cost., una nuova deli­be­ra­zione, con un mes­sag­gio moti­vato dai mede­simi vizi con­te­stati al Por­cel­lum dalla sen­tenza della Corte costi­tu­zio­nale. Con con­se­guente, ulte­riore discre­dito del nostro già scre­di­tato ceto politico.
Firmatari
Gaetano Azzariti, Mauro Barberis, Francesco Bilancia Michelangelo Bovero, Ernesto Bettinelli, Paolo Caretti, Lorenza Carlassare, Giovanni Cocco, Claudio De Fiores, Mario Dogliani, , Gianni Ferrara, Luigi Ferrajoli, Angela Musumeci, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Carlo Smuraglia, Luigi Ventura, Massimo Villone, Ermanno Vitale. Pietro Adami, Felice Besostri, Anna Falcone Antonello Falomi, Domenico Gallo, Raniero La Valle, Giovanni Incorvati, Roberto La Macchia, Fabio Marcelli, Valentina Pazè, Paolo Solimeno.
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

L'Istruttoria. Oratorio in un undici canti

Torino / 28 gennaio 2014 Giorno della Memoria
di Peter Weiss
Martedì 28 gennaio - ore 20,30
Conservatorio “G. Verdi” - piazza Bodoni, 6 - Torino
presentato dalla Compagnia della Parola onlus
progetto a cura di Luciano Cravino
interpretato da trenta tra attori professionisti, docenti e allievi della Scuola di Teatro Sergio Tofano diretta da Mario Brusa:
Carlo Arrigoni, Matteo Bizzotto, Gabriele Bocchio, Rosalba Bongiovanni, Chiara Bosco, Mario Brusa, Pasquale Buonarota, Elena Canone, Oliviero Corbetta, Mauro Corso, Carlo Alberto Cravino, Luciano Cravino, Andrea Daggiano, Lorenzo De Iacovo, Maurizio Fò, Luca Ghignone, Andrea Gualano, Vasile Leonetti, Matteo Macchia, Emanuele Marin, Riccardo Nazzaroli, Marco Panzanaro, Matteo Piccinini, Giovanni Pupino, Dimitri Riccio, Alberto Saturno, Donato Sbodio, Fulvio Trivero, Santo Versace, Davide Viano
Musiche Luigi Nono
Service audio Corsinotti Sound & Video
L’iniziativa è patrocinata da:
Comune di Torino, Provincia di Torino, A.N.E.D., Comunità Ebraica di Torino, Archidiocesi di Torino, Goethe-Institut Turin, ISTORETO, Coordinamento Torino Pride lgbt, ANFFAS Piemonte onlus, ANFFAS onlus Torino, F.I.S.H. Piemonte, Coordinamento Paratetraplegici del Piemonte, CPD - Consulta per le Persone in Difficoltà onlus, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti onlus, A.P.I.C. 
L’appuntamento s’inquadra nel programma di iniziative per la Giornata della Memoria 2014 promosse da Comune di Torino, Provincia di Torino, Consiglio Regionale del Piemonte e dal Museo Diffuso della Resistenza
INGRESSO LIBERO
L’Istruttoria. Oratorio in undici canti, è opera che mai come oggi suona attuale, non solo per la sua forza drammaturgica, ma anche per la duplice capacità di svelare i meccanismi della Shoah e di indicare implicitamente, come in una premonizione, quelli da cui sarebbe scaturito l’odierno “negazionismo”. 
Peter Weiss scrisse L’Istruttoria nel 1965, facendo uso esclusivo del materiale offerto dalle deposizioni di accusati e testimoni, pronunciate durante le sedute del processo ai responsabili di Auschwitz, che si svolse a Francoforte dal ’63 al ’65 e che si era appena concluso. 
Weiss squarcia la cortina di nebbia delle reticenze, delle omertà e delle falsificazioni.  Il suo obiettivo non è soltanto quello di mettere a nudo i protocolli e le tecniche della “disumanizzazione”, ma anche di smascherare le continuità e le responsabilità annidate nella società, in particolare negli ambienti del sistema economico, che, dopo aver tratto profitto a suo tempo da quei meccanismi, ha poi omesso di fare i conti con le proprie colpe.
Weiss lavorò a lungo sul modello strutturale della Divina Commedia. Pensata come attualizzazione dell’Inferno, L’Istruttoria si presenta infatti suddivisa in canti (nell’ultima stesura rimasti 11 dei 33 precedenti, sebbene 33 restino complessivamente le scene).  
Nel dar conto delle procedure della macchina messa scientificamente in moto al servizio della “soluzione finale”, l’Autore ci conduce lungo i gironi danteschi della dissoluzione dell’Uomo, per porci di fronte agli scenari apocalittici del crimine e della violenza legalizzati: la pianificazione sistematica, l’organizzazione su scala industriale e l’attuazione definitiva dello sterminio della popolazione ebraica in Europa, nonché delle altre categorie etniche, sociali e culturali perseguitate, insieme agli oppositori politici, dal regime nazifascista. 
Le musiche di scena, raccolte nell’opera dal titolo Ricordati cosa ti hanno fatto in Auschwitz, furono composte da Luigi Nono su incarico dell’amico Erwin Piscator e registrate su nastro magnetico presso il Centro di Fonologia della Rai con il coro di voci bianche del Piccolo Teatro di Milano. Piscator, il grande maestro del teatro politico, allora soprintendente della Volksbühne di Berlino,  mise in scena la prima dell’opera di Weiss nell’autunno del 1965, che venne rappresentata nel suo teatro e, in contemporanea, in 14 teatri tedeschi.  Erano trascorsi nove anni dalla morte di Brecht.
Peter Weiss nacque nel 1916 a Nowawes (Babelsberg), nei pressi di Berlino, e ha trascorso la gioventù a Brema e Berlino. Di padre ebreo, dopo il 1934 ha seguito la famiglia nell’emigrazione, prima in Inghilterra e a Praga, poi, dopo un breve soggiorno in Svizzera, a Stoccolma, dove morì nel 1982.
Già noto per alcuni collages e film d’avanguardia, ha esordito come scrittore nel 1960 con il “microromanzo” Der Schatten des Körpers des Kutschers (L’ombra del corpo del cocchiere), cui seguirono due volumi a sfondo autobiografico, Abschied von den Eltern (Congedo dai genitori, 1961) e Fluchpunkt (Punto di fuga, 1962); e Das Gespräch der drei Gehenden (La conversazione dei tre viandanti, 1963).
Nel 1964 è uscita la sua prima opera teatrale, Die Verfolgung und Ermordung Jean-Paul Marats, dargestellt durch die Schauspielgruppe des Hospizes zu Charenton unter Anleitung des Herrn de Sade, cioè La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentati dai filodrammatici dell’ospizio di Charenton sotto fa guida del Signore de Sade, un’allegoria del conflitto tra il radicalismo e il nichilismo come due momenti tipici del mondo moderno, che ha procurato a Weiss la grande notorietà internazionale. Del 1965 è Die Ermittlung. Oratorium in 11 Gesängen (L’istruttoria. Oratorio in undici canti).
Fra le sue opere teatrali vanno ancora ricordate Nacht mit Gästen (Notte con ospiti, 1968), Gesang vom lusitanischen Popanz (Cantata del fantoccio lusitano, 1968), Diskurs über Vietnam (Discorso sul Vietnam, 1968), Trotzki im Exil (Trotskij in esilio, 1972) e Hölderlin (1973).
www.scuolateatrosergiotofano.it
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

Il divorzio degli italiani dal fascismo

Brescia / 28 gennaio 2014
Incontro pubblico
Martedì 28 gennaio 2014 - ore 18,00
Collegio Universitario Luigi Lucchini Via Valotti 3C-D, Brescia
Presentazione del libro
ITALIANI A REGIME
Sofferenze e rinunce prima della Liberazione 1943-1945
con gli autori Roberto Chiarini ed Elena Pala
Introduce Nino Dolfo, Giornalista del Corriere della Sera
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

Porrajmos

Livorno / 28 gennaio 2014 Giorno della Memoria
Lo sterminio nascosto
MARTEDI' 28 GENNAIO  ore 21,15
a cura dell'ASSOCIAZIONE DON NESI/COREA
via Largo Nesi 9 (ex via La Pira), Livorno
In occasione delle ricorrenze relative alla “Giornata della Memoria” l'Associazione don Nesi/Corea promuove una serata per ricordare il Porrajmos, lo sterminio dei rom e dei sinti nei lager nazifascisti.
L'iniziativa è finalizzata anche alla conoscenza delle discriminazioni e delle persecuzioni che ancora oggi subiscono le popolazioni romanì.
Contributi e interventi:
Marco Rossi - "Germania e Italia: la memoria della vergogna".
Martina Guerrini - "Il “mito” dei rom che rubano i bambini. Il caso di Maria, la bambina greca"
Sara Fasullo presenta il video: “Seminateci bene” 
Durante l'iniziativa sarà presentata la video-biblioteca con materiale sul popolo romanì e sulla mediazione inteculturale donato dalla dott.ssa Giuliana Donzello
ASSOCIAZIONE DON NESI/COREA
LARGO NESI 9 (ex via La Pira)  Villaggio Scolastico di Corea
tel.fax: 0586 424637    email: associazione@associazionenesi.org    www.associazionenesi.org
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

"Una stella incoronata di buio"

Como / 28 gennaio 2014

Storia di una strage infinita
di Benedetta Tobagi
Quarant'anni dopo la strage di Brescia: l'incontro con il male e il bisogno di giustizia
Einaudi 2013
MARTEDÌ 28 GENNAIO 2014 - ORE 18.00
AULA MAGNA LICEO “TERESA CICERI”
Via Carducci 9, Como
Nella mattina del 28 maggio 1974, a Brescia, la strage di Piazza della Loggia. Manlio sopravvive allo scoppio della bomba, la moglie Livia, no. Con lei perdono la vita altre cinque persone, cinque amici che si erano recati in piazza per il loro impegno antifascista. Accanto a Manlio, udienza dopo udienza, nelle lunghe fasi dell’ultimo processo che si concluderà senza riconoscere i colpevoli siede Benedetta, figlia di Walter Tobagi assassinato a Milano dalle Brigate Rosse in un altro 28 maggio, nel 1980. Ne racconta la storia, la ferita della violenza subita, la lotta per la verità e per continuare a credere nella democrazia e nella giustizia.
Intervengono
l’autrice Benedetta Tobagi
Manlio Milanipresidente Casa della Memoria di Brescia
Introducono
Giuseppe Calzatipresidente ISC Como
Claudio Fontana, progetto Memoria e Verità, docente Liceo Scientifico P. Giovio Como
Iniziativa promossa da
Progetto “Memoria e Verità” Como
Istituto di Storia Contemporanea
“Pier Amato Perretta” Como
Università Popolare Como
Agenzia Punto Einaudi Como-Varese
via Indipendenza 23 Como Tel./Fax: 031264483
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

"Lo straniero indesiderato"

Milano / 28 gennaio 2014 Giorno della Memoria
In preparazione delle iniziative per il Settantesimo Anniversario degli Scioperi di Marzo 1944 e per celebrare la ricorrenza del Giorno della Memoria,
ANPI ATM organizza: 
martedì 28 gennaio 2014 - ore 18,00 
sala convegni della Casa dell’Energia Fondazione AEM - Piazza PO 3 - Milano
la presentazione del libro dello storico
LUIGI BORGOMANERI
Lo straniero indesiderato
e il ragazzo del Giambellino
Storie di antifascismi
Ne parlano:
FRANCESCO CATTANEO, Archivio Storico di Lodi
ALDO GIANNULI, Università degli Studi di Milano
Sarà presente l’autore
Dalla IV di copertina: «Attraverso una documentazione in gran parte assolutamente inedita e grazie alla testimonianza di Lamberto Caenazzo, all’epoca giovanissimo partigiano del popolare quartiere milanese del Giambellino, Luigi Borgomaneri ricostruisce la figura e le imprese – a tutt’oggi dimenticate e incredibili se non fossero documentate - di Carlo Travaglini, un maturo intellettuale di origine tedesca che, espulso dalla Germania negli anni Trenta dopo essere stato rinchiuso in un lager, nella Milano occupata dai nazisti si beffa per mesi di Wehrmacht e Gestapo, alternando a spericolate azioni il salvataggio dalla deportazione di centinaia tra operai, ebrei e ex prigionieri di guerra alleati, finché, scoperto, continua la sua lotta contro il nazifascismo in una formazione partigiana nel Lecchese.
Una biografia, quella di Travaglini, che nella sua unicità e nel suo divenire partigiano offre a Borgomaneri materia per ritornare sul tema della “scelta” al di fuori di schemi e rimandi ideologici o di partito, ragionando al contempo sulla necessità inderogabile di sottrarre la storia della resistenza a censure, a enfatizzazioni e soprattutto all’ “oleografia a tutto tondo della madre di tutti i revisionismi, quella delle ricostruzioni a posteriori di partito e ufficiali”».
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE

"I campi di concentramento fascisti"

Udine / 29 gennaio 2014 Giorno della Memoria
Convegno storico nell'ambito delle celebrazioni del Comune di Udine per la Giornata della Memoria 2014.
Mercoledì 29 gennaio 2014
Sala Ajace, Piazza della Libertà, Udine.
La seconda guerra mondiale, almeno centomila civili jugoslavi vennero internati dal regime fascista in campi di concentramento, nelle varie regioni italiane e nelle isole della Dalmazia occupate con l’aggressione alla Jugoslavia del 1941. Migliaia di persone - donne, uomini, vecchi, bambini - vi morirono di fame e di malattie.
Si tratta di una tragedia di cui si è parlato poco nel nostro paese, ma che è importante conoscere  non solo per capire meglio la storia del confine orientale d’Italia, ma anche per riflettere sulla disumanità di tutte le strutture concentrazionarie, sull’oggi e sulle origini del razzismo crescente nella nostra società.
Programma
09.15 - Saluti istituzionali e presentazione del convegno.
09.35 - Piero Purini
I campi di concentramento nei progetti di bonifica nazionale e repressione delle minoranze.
10.00 - Carlo Spartaco CapogrecoUniversità della Calabria
La memoria e la storiografia dei campi fascisti. Riflessioni e spunti di ricerca.
10.40 - Boris Gomba
La problematica dei campi attraverso l’analisi della mostra di scritti e di disegni di bambini sopravissuti.
- pausa -
11.25 - Dragutin Drago V. Ivanovi
La repressione italiana in Montenegro ed il calvario degli antifascisti da Bar-Antivari fino a Colfiorito.
11.50 - Sandi Volk
Dalle catene alla libertà: la formazione della Rabska brigada nel campo di concentramento di Rab/Arbe
12.15 - Andrea Martocchia
Dall’internamento alla Resistenza. La partecipazione degli ex internati jugoslavi nella Resistenza italiana.
12.40 - Eventuali domande o interventi del pubblico.
- pausa -
14.30 - Claudia Cernigoi
Le deportazioni dalla Venezia Giulia da parte dell’Ispettorato speciale di P.S. di Trieste (1942-43).
14.50 - Genni Fabrizioassociazione Tenda per la Pace e i Diritti
I campi di concentramento, oggi.
15.10 - Ferruccio Tassin
Il campo di concentramento di Visco. La memoria sul confine.
15.30 - Ivan Cignola
I luoghi della memoria.
15.50 - Alessandra Piani
Oblio e memoria. Il campo di concentramento di Gonars (1941-1943) nelle testimonianze orali della popolazione locale.
16.10 - Dorino Minigutti
Documentare la memoria oltre la storia.
- Coordina Alessandra Kersevan -
Iniziativa realizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Udine.
Con il patrocinio di: ANPI di Udine, Fondazione Ferramonti di Tarsia, Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione
FONTE: A.N.P.I. NAZIONALE